All’Assessore all’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale e al Presidente della Regione Sarda, di Renato Illotto

Renato Illotto è il presidente del Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano

 

Oggetto: Tavolo del comparto ovino in Sardegna. Incontro del 13 febbraio u.s. . Gentile Assessore, facendo seguito all’incontro del 13 febbraio scorso, vogliamo esprimere la nostra insoddisfazione per la mancanza di azioni politico programmatiche sul comparto lattiero caseario ovino della Sardegna. Oggi il Pecorino Romano DOP attraversa un momento di eccezionale favore (l’aggettivo eccezionale non è casuale), ma senza un’organica programmazione delle attività di sostegno, rischia di diventare un evento estemporaneo. Il documento che alleghiamo alla presente, già disponibile in occasione dell’incontro, vuole dare un contributo fattivo per la costruzione di quella che Ella ha definito, in una recente intervista, “una filiera davvero efficiente e organizzata”. Ma non possiamo comunque esimerci dall’esporre, secondo i nostri intendimenti, le priorità che dovrebbero essere oggetto d’intervento.

La programmazione delle produzioni. Senza un intervento concertato con tutto il sistema lattiero caseario regionale, il rischio che il surplus di latte ovino si riversi sul nostro modello produttivo è concreto, i dati tendenziali in nostro possesso lo confermano. Mediamente il latte ovino destinato alla produzione del Pecorino Romano rappresenta il 50% del totale utilizzato. Il Consorzio ha raggiunto gli obiettivi di rappresentatività previsti dalla norma Ministeriale per poter dare attuazione alla programmazione. Resta a carico dell’Amministrazione Regionale l’istruttoria, in collaborazione con il Consorzio, ed una fattiva presenza in seno al Comitato di Valutazione istituito presso il Ministero, dove ancora oggi si registra l’assenza della Regione Sardegna con un proprio rappresentante.

Miglioramento qualitativo delle produzioni e sostegno alle attività di ricerca e sviluppo. Il Consorzio ha investito ingenti risorse nelle azioni istituzionali di miglioramento qualitativo, ma lamentiamo l’assenza di programmazione finanziaria da parte della Regione, potenziando ad esempio l’Agenzia Regionale di Ricerca AGRIS, che grazie alle professionalità di alto profilo scientifico, ha contribuito in misura fattiva al raggiungimento degli obiettivi fissati. Sono stati raggiunti importanti risultati scientifici ed operativi che verranno presentati al Consiglio di Amministrazione del Consorzio il 19 febbraio prossimo. Auspichiamo che successivamente vi sia la disponibilità all’apertura di un tavolo tecnico per finalizzare risorse ed obiettivi.

Attività di promozione e difesa legale nei mercati. Lamentiamo il mancato coinvolgimento del Consorzio nelle scelte di indirizzo per l’utilizzo delle risorse disponibili da investire nei programmi di promozione istituzionale e difesa legale nei mercati. In particolare, abbiamo registrato che per l’evento più importante degli ultimi anni per l’Italia, quale è l’esposizione universale EXPO 2015, nessuna risorsa è stata messa a disposizione degli organismi di rappresentanza dei prodotti agroalimentari. Si registra altresì l’incomprensibile esclusione dei Consorzi di Tutela dalla linea di attività 6.3.1.A (a valere sul PO FESR 2007-2013), per la partecipazione alle azioni finalizzate all’EXPO 2015.

Il Consorzio ha utilizzato risorse proprie per una partecipazione organica con i principali formaggi a Denominazione di Origine Protetta italiani, nel padiglione della Federalimentare. Non abbiamo notizie su eventuali misure da destinare alla difesa legale internazionale dei prodotti tutelati. Il Consorzio sta sostenendo con risorse proprie numerose iniziative di difesa legale e sta seguendo direttamente le attività diplomatiche in ambito dell’accordo TTIP, con interventi diretti come nell’ultimo round del 4 febbraio u.s. in Bruxelles, con la presentazione del dossier del Pecorino Romano.

L.R. 17 novembre 2010, n°15 art. 6 “Fornitura di formaggi ovini DOP prodotti in Sardegna”. Utilizzo dei formaggi DOP per il sostegno degli indigenti regionali, con i fondi depositati presso AGEA. Presso l’AGEA sono giacenti € 3.000.000 del fondo previsto nella L.R. n°15 art. 6, che risultano non utilizzabili per gli aiuti previsti in norma, destinati agli indigenti dei Paesi in via di sviluppo. Il Ministero degli Affari Esteri ha comunicato da tempo alla Regione ed al Consorzio l’indisponibilità ad utilizzare i formaggi DOP regionali come misura d’intervento.

I fondi risultano quindi disponibili per un utilizzo diverso. Si propone di modificare l’articolo di legge nella parte relativa ai beneficiari, destinandola agli indigenti regionali. Questa modifica risulta sostenibile, in quanto il finanziamento è a valere su fondi Regionali. Risulta inoltre una misura di riequilibrio dell’offerta, sottraendo dal mercato una quota significativa di formaggi a Denominazione di Origine. Non condividiamo la proposta da Ella formulata in occasione dell’incontro del 13 febbraio u.s., per una diversa destinazione dei fondi, da utilizzarsi nel caso di specie per la promozione istituzionale.

Osservatorio economico e condivisione dei dati. Si è riscontrato un atteggiamento dirigista in merito alla richiesta di trasmissione dei dati per la creazione di un Osservatorio economico della filiera ovina regionale. Consideriamo utile un approccio multidisciplinare, costituendo un tavolo tecnico con la compartecipazione dei soggetti interessati, pubblici e privati, che gestisca con rigore scientifico le interazioni tra i dati produttivi ed i contesti economici. Le segnaliamo che l’Agenzia Regionale di Ricerca AGRIS annovera al suo interno numerose competenze in ambito statistico, che potrebbero risultare utili per l’attivazione del tavolo tecnico.

Misure per la sostenibilità del reddito dell’allevatore. Le misure a sostegno del reddito degli allevatori dovrebbero essere vincolate agli sforzi che gli stessi sostengono per il miglioramento della qualità del latte e della efficiente conduzione aziendale. Sarebbe necessario individuare una serie di misure convergenti, che non siano estranee al sistema della trasformazione ma che per il suo tramite trovino il riconoscimento economico.
In particolare :
• Salvaguardia della biodiversità della Razza ovina Sarda, istituendo il registro generale della Razza Sarda.
• Piani finanziari per il rinnovo delle potenzialità genetiche di resistenza alla scrapie fino al raggiungimento dell’obiettivo di un patrimonio ovino resistente alla scrapie in un rapido arco temporale (5 anni).
• Sostegno per l’adesione a piani di pagamento qualità latte che superino l’attuale griglia, ma che prevedano l’utilizzo di parametri più incidenti sull’attitudine casearia del latte.
• Incentivi in funzione dell’adesione ai piani dell’offerta produttiva delle DOP, al fine di consentire una seria programmazione delle produzioni, anche in funzione delle diversificazioni produttive (superamento della Legge 15).
• Misura a sostegno dello status dell’allevatore come soggetto preposto al presidio territoriale (conservazione e valorizzazione agro ambientale).
• Misure per il decoro aziendale e lo smaltimento delle criticità ambientali.

Gentile Assessore, siamo certi che vorrà cogliere la nostra iniziativa nello spirito di una rinnovata collaborazione tra le istituzioni pubbliche e private. Voglia gradire i sensi della nostra considerazione.

 

 

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    1 Comment to “All’Assessore all’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale e al Presidente della Regione Sarda, di Renato Illotto”

    1. By fra, 1 marzo 2015 @ 15:02

      Non vedo nessun programma nè richiesta di incentivi per la produzione di bioetanolo dai rifiuti delle lavorazioni. Come mai è assente un punto così strategico per il comparto?