Finalmente, dall’Inghilterra alla Sardegna, un racconto di viaggio al femminile!, di Maria Michela Deriu
Proseguendo nella rubrica IL LIBRO RITROVATO, 6 … da M. M. D.
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Venerdì 14 luglio scorso si è tenuta a Sassari, nella Sala “Angioy” del palazzo della Provincia, una conferenza stampa di comitati cittadini, associazioni ambientaliste ed esperti che hanno presentato all’Assessorato regionale dell’Ambiente le osservazioni per sottoporre alla Valutazione d’impatto ambientale il devastante progetto di un canalone in cemento che, nelle intenzioni della Giunta comunale guidata dal sindaco Nanni Campus, dovrebbe cancellare un essenziale polmone verde nel cuore della città. Il Comune giustifica questo progetto adducendo la necessità di fronteggiare il rischio idrogeologico. In effetti si tratta di un grimaldello per scardinare ogni tipo di vincolo, per costruire, fra l’altro, un parcheggio-silos multipiano e per dare libero sfogo agli appetiti di grosse imprese edili. Di seguito si propone un resoconto della conferenza stampa.
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C’è da rimanere un po’ stupiti di fronte a certe narrazioni edulcorate sullo stato delle cose in Sardegna.
Nel presente e terribile contesto di ‘separazione’ della Sardegna dall’Italia, imposta dagli interessi continentali (energia, servitù militare-turistica-ambientale), nel tempo in cui la cosiddetta continuità territoriale viene dileggiata e stracciata dalle istituzioni che l’hanno immessa nella Carta Costituzionale, ritorna il problema dei problemi: il rapporto con il ‘Paese dominante’, il fulcro della secolare ‘questione sarda’. In Sardegna, da parte dei sardi, dirigenti e iscritti, del Partito Socialista Italiano: “ … possiamo, anche a costo di grandi sacrifici, far fare alla nostra piccola grande patria il salto verso il futuro che meritiamo”.
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Ne parla il sindaco Giuseppe Ciccolini.
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Tittia (Giovanni Atzeni, di Nurri, nella foto di ieri) trionfa anche stavolta.
Cavalli sardi pronti ai canapi e fantini in sella. Lo spettacolo del Palio in vista del 2 luglio, carriera dedicata alla Madonna di Provenzano, è iniziato con l’assegnazione dei cavalli alle contrade e la chiamata dei fantini.
Ancora una volta il favorito al momento è Giovanni Atzeni “Tittia” di Nurri, il re di Piazza del Campo con nove vittorie (al momento solo Luigi Bruschelli ne ha collezionato più di lui, 13, ma da alcuni anni non si vede sul tufo).
Atzeni ha indossato il giubbetto della Selva che si è vista assegnare dalla sorte Violenta da Clodia, uno dei due cavalli non nati in Sardegna, nel lotto dei dieci: proviene infatti dall’allevamento laziale di cui porta il nome e si è aggiudicata l’ultimo Palio corso, quello del 17 agosto dello scorso anno, sempre con il fantino di Nurri in groppa e i colori del Leocorno. Ecco perché è l’accoppiata vincente.
A esultare in piazza al momento dell’assegnazione degli anglo-arabi sono stati anche i contradaioli della Torre che hanno avuto in sorte Zio Frac, pure lui vittorioso in Piazza del Campo esattamente un anno fa, il 2 luglio 2022. Facile indovinare chi montava allora Zio Frac: sempre Giovanni Atzeni. Zio Frac è di proprietà di Enrico Bruschelli “Bellocchio”, uno dei pochi fantini non provenienti dalla Sardegna ma senese doc e figlio di “Trecciolino”, ossia Luigi Bruschelli l’unico appunto con 13 vittorie a insidiare negli ultimi due secoli il record dei 14 Palii vinti di Andrea Degortes “Aceto”.
Zio Frac è un anglo-arabo-sardo di otto anni proveniente dall’allevamento di Costantino Calaresu di Pozzomaggiore. A montarlo per la Torre sarà Giuseppe Zedde detto “Gingillo”, originario di Noragugume e vincitore tre volte in Piazza del Campo.
Ci sono poi cinque cavalli che hanno già calcato il tufo di Piazza del Campo: Una per tutti (3 Palii), Reo Confesso (2), Viso d’angelo (2), Ungaros e Astoriux con uno. La prima, di proprietà di Ginevra Milani, non è nata in Sardegna ma la sua ascendenza è tutta sarda e risale sempre all’allevamento Calaresu di Pozzomaggiore. Una per tutti avrà i colori della Tartuca e sarà montata da Sebastiano Murtas “Grandine” di Ghilarza. Ai contradaioli rivali della Chiocciola, invece, è toccato Anda e Bola, esordiente in piazza, montato da Jonatan Bartoletti detto “Scompiglio”. Proviene dall’allevamento di Perfugas di Vinicio Mundula, scomparso di recente. Reo Confesso, allevato da Alessandro Saiu, sarà invece montato da Federico Arri “Ares”, fantino senese che avrà i colori dell’Istrice. Viso d’Angelo, già due volte in piazza, anche lui proveniente da Pozzomaggiore e ora di proprietà di Mark Harris Getty, correrà per l’Onda con Carlo Sanna “Brigante” di Sindia. Infine, Ungaros, cresciuto nell’allevamento di Giuseppino Marras sarà montato dal figlio d’arte Andrea Coghe, detto Tempesta, per la contrada del Drago, mentre Astoriux, allevato da Martina Sanna, difenderà i colori del Nicchio con Elias Mannucci “Turbine”.
Insieme alla già citata Anda e Bola, gli altri due esordienti sul tufo di Piazza del Campo sono Abbasantesa, allevata da Nicola Dessì, ora di proprietà di Mark Harris Getty (avrà i colori della Giraffa con Federico Guglielmi detto “Tamurè”), e Veranu, per l’Aquila, allevato da Gianluca Gregu, di proprietà di Alessandro Chiti e montato da Stefano Piras “Scangeo” di Elini. Due gli esclusi eccellenti: Tale e Quale e Remorex.
L’Unione Sarda, 2 luglio 2023