Un’Isola a due velocità messa in luce dal report della Cna sarda
Oggi parte ufficialmente la ri-costruzione della Cagliari “pubblica” e, oltre alle decine di milioni di euro, ne sono stati annunciati nuovi 300. La settimana scorsa un piccolo comune ha dichiarato ufficialmente default. Il ministro incaricato è venuto a dirci che i nostri comuni rischiano di non arrivare in tempo a godere dei fondi europei. Gli uffici tecnici di centinaia di essi vengono abbandonati dagli addetti: una nuova tegola che si abbatte sullo spopolamento. Nuove ragioni per accentrare i finanziamenti dove è possibile, cioè laddove gli uffici hanno personale e professionalità: il serpente si morde la coda. Ma va già così da decenni, per i fondi europei e non solo. Non rischiamo solo il cagliaricentrismo, ma un’isola con il territorio destinato ai pali eolici ed un unico centro urbano?