Un femminicidio ogni tre giorni. L’appello: denunciate, salvatevi.
Tutte colpite a morte dai loro compagni. Compagni e mariti, prima che maschi e delinquenti. Perciò quello di ‘femminicidio’ non è il termine più appropriato, perché è vero ma generico, non aiuta a cogliere le cause più vicine e vere (psicologicamente: l’amore come possesso, etc.; sociologicamente: la crisi della coppia, etc….) e si presta a strumentalizzazioni. Il termine corretto è “muliericidio”, quando il maschio uccide la donna con la quale ha un (terribile) rapporto, talora vicendevole (E’ la tesi espressa nel suo ultimo saggio dalla grande psichiatra cagliaritana Nereide Rudas - “Donne morte senza riposo” un’indagine sul muliericidio (AM&D Edizioni, pag.331, anno 2016) - che tutto il ceto intellettuale cagliaritano e sardo sarebbe chiamato ad approfondire e diffondere). In ogni caso dobbiamo ringraziare e sostenere tutte le persone che operano concretamente dalla parte delle donne vittime. (N.d.R.).