Sebastiano Satta: riemergono dall’oblio canti inediti e varianti d’autore. Appunti su un quaderno ritrovato, di Annico Pau

E’ stato pubblicato di recente, per i tipi di Carlo Delfino editore, il bellissimo volume Sebastiano Satta Canti perduti, a cura di Annico Pau. Con ampie introduzioni (nelle diverse sezioni) dello stesso Pau e un contributo critico di Alessandro Esposito Pinna, esso presenta, insieme con molte delle più conosciute composizioni poetiche del Vate – segnatamente quelle rifluite nei celebri Canti barbaricini (pubblicati nel 1910) – i “canti” che, di lui, s’eran creduti “perduti” ed erano invece consegnati a un quaderno (di 103 diapositive) felicemente custodito lungo i decenni e infine fiduciariamente donato all’ex sindaco repubblicano di Nuoro da parte dei discendenti dello scrittore Francesco Cucca.

Ecco di seguito, tratto da L’isola antica che s’incela. Dall’Ortobene a monte Atha, a cura di Dino Manca, edes ed., Sassari 2017 – che riporta gli atti della “giornata di studi” dedicata al Satta e tenutasi, nel capoluogo nuorese, il 20 maggio 2017 – il contributo dello stesso Pau annunciante, fra l’altro, il ritrovamento e la prossima pubblicazione degli inediti.

 

 

 

 

 

 

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