La stessa fase storica, ma letta all’interno della storia del sardismo, la si trova in S. Cubeddu, SARDISTI, viaggio nel Partito Sardo d’Azione tra cronaca e storia, Edes, SS 1996, vol. II, pag. 307 – 677.
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L’EDITORIALE della DOMENICA
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“Nel Pd poca partecipazione. Il discorso M5S sulla povertà ha funzionato”. LA STAMPA il 16/03/2018.
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Continua il viaggio tra i sardo-veneti di Arborea. Dopo Rizzo, Bergamin, Peterle, Gallon e Fettamelli è la volta dei Panetto.
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…. i cimiteri costituiscono la miglior scuola dell’educazione: insegnano i limiti della nostra storia personale ed insegnano ad utilizzare al meglio, nella virtù e nella carità, il tempo e le energie che dalla natura – o dal Grande Architetto – ci sono venuti in dono.
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Divisioni di genere e di età, contrapposizioni tra generazioni, differenziali di potere e ricchezza percorrono le diverse società Tra i popoli non esistono gabbie, ma incontri e scambi continui Siamo esseri screziati, i cui comportamenti cambiano di continuo.
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Sa tesi torrada a imprentare. Thiniscole, publicadu su primu cartolaru de su Tzentru istùdios omònimu Sardista, senadore e abogadu, isterreit s’istòria de su territòriu suo.
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L’EDITORIALE DELLA DOMENICA della FONDAZIONE SARDINIA.
CONDAGHE 2.0. , interventi sul passato, il presente e il futuro della Sardegna. Documento n° 8. L uigi Pirastu (PCI) scrive che… si percepisce nelle sue parole (di Battista Puggioni, primo segretario generale del partito sardo nel secondo dopoguerra) un’indifferenza per tutto ciò che riguarda l’Italia e ancor di più un distacco sentimentale dagli italiani…….”. Scrive Battista Puggioni: Che posso farci? E’ forse questa una colpa? E l’Italia, con la sua successione di capi, imperatori, principi, duci, re. Dittatori, demagoghi, da Cola di Rienzo a Crispi, a Mussolini, con la sua fatale assenza di spirito civico, col suo malsano machiavellismo, merita forse di essere amata?
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