IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.

LAURA IN SARDEGNA.1.. Se è vero che da oggi in poi vuole essere lei la testimone della «Sardegna ferita» nei palazzi del potere, Laura Boldrini dovrà dire al resto del Parlamento e a tutto il Governo anche quello che i sardi non vogliono dallo Stato. Non vogliono essere più la regione che sopporta «da decenni ettari e ettari di servitù militari». Ora basta. Non vogliono che la loro terra sia trasformata in un supercarcere se è vero, come sostengono alcuni, che «presto arriveranno troppi detenuti condannati per mafia e camorra». Sarebbe un affronto. Non vogliono neanche immaginare il peggio del peggio: l’isola trasformata addirittura e all’improvviso nel deposito nazionale delle scorie nucleari. No, sarebbe l’ultima sentenza capitale. Anzi, il colpo di grazia. Poi, in estrema sintesi, vorrebbero invece questo: essere considerati finalmente dallo Stato e non dimenticati come troppo spesso accade. È questo il grido d’allarme che, nella seduta solenne, i tre portavoce dell’isola per l’occasione – Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio, il governatore Francesco Pigliaru e Pietro Pittalis a nome del l’opposizione – hanno consegnato alla terza carica dello Stato.
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L’articolo è stao pubblicato dall’agenzia cattolica AsiaNews» il 24/02/2015

Il grande imam di Al-Azhar, Al-Tayeb, ha denunciato le interpretazioni basate sulla lettera del Corano e della sunna, brandite dai fondamentalisti e dai terroristi islamici; sostiene l’urgenza di una riforma dell’insegnamento dell’islam fra i laici e gli imam; domanda la fine della scomunica (takfir) reciproca fra sunniti e sciiti. E il presidente egiziano al-Sisi ha deciso di combattere lo Stato islamico dopo la decapitazione di 21 cristiani copti, che egli ha definito “cittadini egiziani” a parte intera.
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L’EDITORIALE DELLA DOMENICA.

Con i 2 Allegati: le MOZIONI, praticamente identiche, presentate alla Camera dei deputati da CAPELLI, (e Dellai, Tabacci, Labriola, Piras, Vargiu, Di Gioia, Lo Monte, Fauttilli» e al Senato da URAS (con ANGIONI , FLORIS , COTTI , SERRA , BAROZZINO , BENCINI , BIGNAMI , BOCCHINO , CAMPANELLA , CASALETTO , CERVELLINI , COMPAGNONE , DE CRISTOFARO , DE PETRIS , DE PIETRO , DE PIN , DIRINDIN , GAMBARO , MUSSINI , PETRAGLIA , RICCHIUTI , ROMANI Maurizio , SCILIPOTI , ISGRO’ , SPOSETTI STEFANO).
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IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.

I PARLAMENTARI SARDI GRIDANO: “SALVIAMO LA SARDEGNA!!!”. 1. La Sardegna è «una questione nazionale». Lo è diventata ed «è impossibile negarlo». I numeri, maledetti numeri, sono lì. E peggiorano giorno dopo giorno. Sempre più neri. Eppure Roma continua a distare anni luce, l’Europa taglia fuori l’Isola dai nuovi finanziamenti, il Mediterraneo sembra ormai un oceano. Cresce soltanto il monte delle promesse inevase. Basta persino dire «basta». Solite lamentele che non assordano più nessuno? Forse. Ma un manipolo di parlamentari sardi ci riprova e giura che stavolta «non è un piagnisteo».
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L’articolo è stato pubblicato il 10 marzo nel sito Edere Repubblicane.
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Tratto da “Antifascisti, Partigiani, Deportati. Appunti di storie monserratine” di Marco Sini.

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