Grillo, un leader sessantottino? di Salvatore Cubeddu
L’ho riconosciuto ascoltandolo. L’accostamento è permesso. Non importa se allora, probabilmente, Grillo frequentava più i locali della costa che le piazze del movimento. La platea quasi completamente giovanile è quella, confermata anche dal voto. Il tono apocalittico, da ‘contestazione generale’, unito al messaggio rigenerante che annuncia il nuovo mondo, è assimilabile agli interventi dei leaders universitari, alla fine del ’67 e per tutto io ’68 (i quasi ventiquattro mesi della spontaneità, prima che esplodessero i ‘gruppi’ e questi si irrorassero dei marxismi). L’individuazione del nemico avviene senza distinzioni interne: è tutta l’èlite al potere e all’opposizione. Attaccato, sbeffeggiato, disprezzato è l’insieme di coloro che hanno partecipato delle istituzioni democratiche, in Parlamento e nei consigli regionali innanzitutto, e i cda delle grandi concentrazioni economiche e finanziarie. Tutti vengono accomunati nel girone dei ladri, dei delinquenti, dei profittatori del popolo e dei cittadini.
Semplifica, certo. Ma solo in parte: che forse non è così? C’è forse qualche Read more »