Il Sardo-Fascismo: la testimonianza di un protagonista, Paolo Pili.

 

 

Leopoldo Ortu e Mario Cubeddu

verranno intervistati da  Salvatore Cubeddu

CONVEGNO

 

BIBLIOTECA COMUNALE – SENEGHE 23 ottobre 2011

ORE 17.00

L’intervista registrata nel 1975 dal prof. Leopoldo  Ortu, dell’Università di Cagliari,  all’on. Paolo Pili è disponibile nel testo e in audio  cliccando qui sopra rispettivamente in pubblicazioni/monografie per il testo e in video-audio per la registrazione.

La Fondazione Sardinia ringrazia il prof. L. Ortu per avere concesso che questo sito rendesse per la prima volta disponibile per gli studiosi e per gli appassionati, o semplicemente per i curiosi, insieme al testo (già da lui pubblicato nel volume antologico “Capitale straniero e intervento pubblico nello sviluppo economico della Sardegna”), anche la registrazione audio dell’intervista al protagonista del sardo-fascismo.



CgilCislUil della Sardegna, 16 luglio 2010 IL MANIFESTO DEL NURAGHE

Una scolaresca di ragazzi sardi ascoltano una lezione sotto il mastio del nuraghe LOsa, ABBASANTA.

Il 16 luglio 2010, in quel di Abbasanta vicini al Nuraghe Losa, il sindacato confederale CgilCislUil ha invitato la classe politica sarda all’ultimo dei numerosi dibattiti che hanno preceduto la sessione autunnale del Consiglio regionale della Sardegna sul tema delle riforme istituzional, quella che si è conclusa con il documento del 18 novembre 2010, ancora del tutto inapplicato. Il manifesto del Nuraghe – che non ha ricevuto l’attenzione che merita – verrà distribuito ai partecipanti alla presentazione dell’ ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL POPOLO SARDO presso il salone del Palazzo viceregio nella seduta del 20 ottobre 2011.

MANIFESTO PER UN NUOVO STATUTO DELLA SARDEGNA

Il manifesto del nuraghe 16 luglio 2010

Al Popolo della Sardegna e alle sue istituzioni

Noi, cittadini, uomini della cultura, della politica e delle istituzioni della nostra amata terra,
provenienti da tutte le parti dell’Isola e partecipanti di differenti espressioni politiche, diversi orientamenti culturali, molteplici ruoli politici e sociali,

riuniti nei pressi del Nuraghe (Losa, in Abbasanta) per riflettere sulle condizioni, i progetti e i doveri verso il nostro difficile presente e in vista di un migliore comune futuro,

consapevoli dei tanti motivi che fino ad ora ci hanno visto spesso differenziati e posti reciprocamente in conflitto negli indirizzi istituzionali e in quelli politici,

decisi però a lavorare insieme attraverso ciò che ci unisce, ci rafforza e ci rende liberi,

partecipando dei migliori valori del nostro popolo nell’intento di costruire le risposte alle odierne necessità e alle positive prospettive della nostra gente,

abbiamo congiuntamente deciso di porre all’attenzione del nostro Popolo i principi ispiratori che fondano il nostro impegno nella costruzione dei nuovi istituti di autogoverno. Sono i seguenti:

Primo – La Sardegna è una nazione.

 Il riconoscimento della soggettività del popolo sardo e del suo essere nazione rimanda a un’entità collettiva, a un popolo che trova, appunto, nel codice identitario (storia, lingua, tradizioni, stato geo-territoriale), non solo la vocazione, ma la fonte della titolarità dell’autogoverno. Quindi:

Secondo.- La Sardegna sviluppa e mantiene una posizione singolare per quanto si riferisce alla lingua, alla cultura, al diritto civile ed all’organizzazione territoriale.

Il lavoro e i diritti, sas libertades, sono l’epicentro di questi obiettivi.

Terzo.- La Sardegna è un’isola ricca di territorio e di biodiversità anche se povera di popolazione. Tale originalità la definisce e la potrebbe arricchire rafforzandola per i tempi che verranno.

La comunità dei Sardi si identifica con i diritti internazionalmente riconosciuti agli individui e ai popoli, sul versante soprattutto delle libertà, dello sviluppo economico e sociale e dei diritti inerenti al lavoro, alla salute e all’istruzione. La comunità dei Sardi li promuove attraverso la formazione dei sui cittadini, il funzionamento delle sue istituzioni, il rispetto delle leggi, l’attuazione dei principi di solidarietà e sussidiarietà e, nelle relazioni con gli altri, sulla base del muto rispetto e della pace fra i popoli.

Quarto. – La Sardegna considera l’Italia uno stato plurinazionale. Allo Stato italiano le istituzioni della Sardegna sono presentemente legate da un patto costituzionale i cui contenuti, i metodi e le condizioni intendono sottoporre a verifica secondo i propri diritti storici, le convenienze e le mutate condizioni della storia.

E’ dunque sulla base del riconoscimento del popolo-nazione, della nuova architettura costituzionale e del modello di partecipazione democratica che si deve avviare la fase della negoziazione con lo Stato per la definizione del Nuovo Patto Costituzionale.  Il federalismo interno, cooperativo e solidale rappresenta la scelta indispensabile per costruire un nuovo sistema delle istituzioni sarde. I principi di riferimento sono la sussidiarietà, la differenziazione e l’adeguatezza dei soggetti costitutivi, nel rispetto delle peculiari identità storico-culturali e delle varianti linguistiche nei territori dell’Isola.

Quinto.- La Sardegna convive fraternamente con i popoli dell’Italia ed è solidale con gli altri popoli del mondo.

Il nuovo modello di democrazia che riconosca e valorizzi il pluralismo delle “ISTITUZIONI”, sia politiche che sociali, nella formazione della volontà pubblica. E’ questa la dimensione democratica e sociale fondamentale per contribuire a governare e risolvere la complessità dei problemi di una società in cui la rappresentanza elettorale non esaurisce la molteplicità dei bisogni e delle deleghe della persona.

Sesto.- La Sardegna, forte di una tradizione politica democratica, sottolinea l’importanza dei diritti e dei doveri, del sapere, dell’educazione, della coesione sociale e dell’eguaglianza.

E’ questa la dimensione democratica e sociale fondamentale per contribuire a governare e risolvere la complessità dei problemi di una società in cui la rappresentanza elettorale non esaurisce la molteplicità dei bisogni e delle deleghe della persona.

Settimo.- La Sardegna partecipa con propri rappresentanti, progetti e programmi all’Unione Europea, in coerenza con i valori e il modello di benessere e di progresso europei. Offre amichevole collaborazione alle comunità ed alle regioni vicine per formare, a partire dal Mediterraneo, una euroregione per il progresso degli interessi comuni.

La Sardegna, per la sua vocazione europea, partecipa con propri rappresentanti, progetti e programmi all’Unione Europea, in coerenza con i valori e il modello di benessere e di progresso per l’Europa. Offre amichevole collaborazione alle comunità e alle regioni vicine per formare, a partire dal Mediterraneo, un Euroregione per il progresso di interessi comuni.

Per fedeltà ai suddetti principi e per realizzare il diritto inalienabile della Sardegna all’autogoverno, è indispensabile, valorizzare tutte le proposte oggi in campo, e individuate un comune denominatore, in primo luogo tra le forze politiche ed istituzionali, e con il coinvolgimento di quelle economiche e sociali, avendo come riferimento temporale la durata di questa legislatura.

Questo manifesto per lo Statuto della Sardegna – che congiuntamente individuiamo quale ‘il Manifesto del Nuraghe’ – rappresenta l’ambizioso punto di riferimento che, a partire da oggi venerdì 16 luglio 2010, proponiamo all’attenzione e al confronto di tutti i cittadini della Sardegna, quale indirizzo alla riflessione e all’azione e quale promessa di impegno.

EST SU TEMPUS DE S’ASSEMBLEA COSTITUENTE

SENEGHE, pergolato presso sa prentza de Murone, dove si tiene una sessione del festival dei poeti, cabudann’e sos poetas.
20 de santu Aìni, ottobre, 2011
IN SU PALATZU DE SU RE – SALONE DI  PALAZZO VICEREGIO -  piazza palazzo -   CASTEDDU – CAGLIARI
su manifestu de su comitau

È il tempo dell’Assemblea Costituente del Popolo Sardo.
Decidano i sardi una riforma delle istituzioni per la giustizia sociale e per il bene comune
MANIFESTO DELLAUTOGOVERNO, DEL LAVORO E DELLA GIUSTIZIA SOCIALE

La Sardegna vive una fase tra le più difficili della sua storia autonomistica.
La questione sociale, con il problema ormai drammatico del lavoro, è l’epicentro di questa crisi.
Le istituzioni odierne dell’autonomia speciale non riescono più a interpretare i bisogni e a dare risposte
alle aspettative dei sardi.

Si rendono dunque urgenti e indispensabili le riforme istituzionali necessarie ai profondi cambiamenti di

scelte politiche per il lavoro e lo sviluppo.
Proprio per la dimensione dei problemi che la Sardegna vive, questo è il tempo della politica, per agire e riformare,
nonostante la sua crisi e la scarsa presa presso l’opinione pubblica. È indispensabile che l’azione
politica venga rilanciata nella versione migliore, che è quella della partecipazione di tutti al servizio di idee
e valori di positivo cambiamento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne e degli uomini sardi.
In questa direzione è decisiva una fase costituente e un modello rinnovato di democrazia.
Da almeno 15 anni, il logoramento delle istituzioni, in primo luogo della Regione, è concausa delle difficoltà
e dei ritardi nei processi dello sviluppo.
Oggi siamo nella fase più acuta di questa crisi; ne sono colpiti tutti gli ambiti della vita: socio-economico,
culturale e ambientale.
È necessario rimotivare i valori e le opzioni di un «nuovo Patto tra i sardi». Al centro di questo Patto, le
riforme e il nuovo ordinamento istituzionale devono prevedere la partecipazione delle comunità locali nel
governo della Sardegna, con pari dignità per tutti i territori dell’Isola, affrontando le questioni della sussidiarietà
e dello sviluppo locale, del lavoro e della solidarietà, della competitività e della formazione,
dell’educazione e dell’istruzione, del federalismo interno e del nuovo Patto costituzionale con lo Stato.
L’Assemblea costituente, per la nuova Carta costituzionale della Sardegna, per il federalismo interno e per
un nuovo Patto con lo Stato deve essere il momento che sancisce il riconoscimento, la condivisione e l’attuazione
della nuova volontà del popolo sardo.
L’Assemblea costituente del popolo sardo, promossa dal basso, e da tenersi nella prossima primavera, è
una scelta necessaria e urgente per rispondere alle attuali e future sfide dell’Isola.
Cagliari – Sala Palazzo Vice Regio – giovedì 20 ottobre 2011 – ore 9.30
Bachisio Bandinu, Paolo Fois, Luca Saba, Pietro Borrotzu, Giovanni Lobrano, Ottavio Sanna, Salvatore Cubeddu,
Enzo Costa, Mario Medde,  Francesca Ticca, Giacomo Meloni,